In queste ore Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura nel Governo Meloni ha pensato bene di sparare l’ennesima scemata (per usare un eufemismo), giusto per far parlare di sé, e questa volta si è superato. Il tema è la Loggia di Isozaki. Per chi non fosse fiorentino o per chi non si dilettasse di architettura e opere pubbliche, un breve riassunto della vicenda. Nel lontano 1998, per intenderci quando Cameron vinceva gli Oscar con Titanic, l’Ecofin si riuniva per stabilire quali dovessero essere i paesi dell’Euro, veniva istituita la Banca centrale europea e Pantani vinceva il giro d’Italia, il Ministero per i Beni Culturali bandì un concorso di progettazione, parallelamente a quello del Maxxi vinto da Zaha Hadid, per la nuova uscita degli Uffizi. Il concorso lo vinse l’archistar Arata Isozaki (assieme a Andrea Maffei), che progettò una uscita monumentale su Piazza del Grano, rappresentata principalmente da una grande loggia prospettica,…

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Nel precedente post avevo citato un tipico esempio di giustizia civile lumaca e inefficiente che, a distanza di anni, era tornata (quasi) al punto di partenza. Volete sapere come è andata a finire: l’udienza di rinvio non si è tenuta perché uno dei convenuti nel frattempo è fallito e il processo si è interrotto come per legge. Se non vi basta, l’attore, che aveva il compito di riassumere la causa entro 3 mesi dall’interruzione, non l’ha fatto, cosciente evidentemente della infondatezza dell’azione, evitando così di pagare le spese a tutti i soggetti che aveva coinvolto nell’infondato giudizio. In ultimo – ma questo non è addebitabile direttamente al malfunzionamento della giustizia, ma alla caratura del collega – l’avvocato dell’attore che non ha riassunto il giudizio sta chiedendo ai vari convenuti di pagare una bella cifra, altrimenti presenta una nuova citazione. Follia!

Chi mi conosce, sa che faccio l’avvocato. Mi occupo di diritto amministrativo, cosa che mi porta a frequentare, oltre al TAR anche i giudici civili e penali. Per gli operatori del settore è evidente il collasso del sistema giudiziario. Per fortuna non tutti i cittadini ne hanno contezza. Ma lo scontro con la realtà è duro, quando non si può far a meno di rivolgersi a un giudice. Un esempio per tutti. Tribunale di Siena, causa avviata nel 2012, in cui io assisto alcuni dei chiamati in causa. Nella causa ritengo che i mei clienti abbiano ragione. Ma prescindiamone un secondo. Dopo vari rinvii per chiamate in causa e tentativi di accordo, disposte le prove, l’attore tenta di opporsi alle testimonianze e chiede una revisione dell’ordinanza che l’aveva disposta. Il Giudice chiude l’udienza riservandosi di decidere in merito per il proseguo del giudizio. Siamo al 19 giugno 2017 Dopodiché il…

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Dal momento che Draghi sta dando l’illusione di poter riformare qualcosa in Italia, vi prego, mettiamo mani anche alla giustizia civile. Ho appena ricevuto una notifica dalla Corte d’Appello di Firenze per l’ennesimo spostamento della prima udienza di un appello depositato a gennaio del 2018. Il rinvio è per ottobre 2021. Segnalo, per non gli addetti al mestiere, che in Italia, su pressioni della UE (allora CEE) abbiamo dovuto approvare una legge che disponesse il risarcimento per l’eccessiva durata dei processi. La c.d. Legge Pinto, fissa in 3 anni la durata massima del primo grado e in 2 anni l’appello. Nel mio caso, il primo grado, a Siena, è durato 4 anni e nell’appello, forse, riuscirò a incontrare i Giudici per la prima volta dopo 3 anni e mezzo. Con buona probabilità la sentenza l’avrò nel 2023, dopo 5 anni dall’appello e 10 anni dall’inizio della causa in Tribunale Siamo…

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Al di là di tutto, oltre ogni appartenenza e credo, il discorso di Draghi ha avuto il merito di dare nuovamente importanza al pensiero e alla sua espressione corretta e ordinata. La banalità del pensiero ragionato, di una visione, condivisibile o meno che fosse, mi ha fatto ricordare, in un attimo, quanto ci siamo persi e ci stavamo perdendo in questi anni mediocri. Viva la competenza!

Anno, portami lontano dalle cose ripetute fai che non sia vano il restare solo e consenti il volo alle cose perdute Carlo Levi, 1 gennaio 1935

Un bell’auspicio per il 2021! Sister Elena ci riporta in un secondo al bello è complicato mondo che fu, nella speranza che torni a riesserlo il prima possibile. Perché non è andato bene un cazzo di nulla (o quasi) Viva la vita! Buon 2021! ????

Girellando su twitter, mentre aspettavo di essere collegato per una pressoché inutile udienza in remoto al Consiglio di Stato, mi sono imbattuto in questo perla (sciupata solo dalla ripetizione della cabina telefonica). Buon divertimento

Mi è capitato leggere questa intervista a Marco Cappato di una giovanissima aspirante giornalista, che vi consiglio di seguire su Twitter, a riprova della freschezza delle energie dei giovani, fuori dalla novella dominante. Lo spessore morale di Marco Cappato è indiscutibile e questo paese ha un debito profondo di riconoscenza nei suoi confronti, anche solo per la ostinazione con cui sta portando avanti la campagna sul diritto a una fine vita dignitosa. Anche questa nuova campagna mi pare interessantissima e credo che prima o poi si dovrà affrontare la questione con la dovuta attenzione. La trasparenza è la base della democrazia. Distingue le tirannie dalle democrazie e rappresenta un pilastro della nostra legislazione che governa l’azione amministrativa, perché è lo strumento attraverso il quale poter verificare che l’azione amministrativa rimanga all’interno dei limiti della norma attributiva del potere. In nome della trasparenza, è stato disciplinato per legge l’accesso agli atti…

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