L’attuale cortocircuito della politica, come spiega bene Calenda, sta nel fatto che, dall’avvento dei 5s e, ancor prima, dei social, i politici hanno smesso di offrire soluzioni, e si sono limitati a fare da eco alle lamentele espresse dai cittadini in quegli immensi bar che sono diventati i social media. I politici hanno smesso di avere una visione e di raccogliere voti per il suo raggiungimento e hanno scelto la strada più comoda di raccogliere il consenso semplicemente per l’immedesimazione che suscitavano ripetendo gli stessi concetti espressi nei bar virtuali. Il passo successivo è stato quello di una classe politica serva delle tendenze social del momento, che gli garantissero di continuare a surfare sulla cresta del consenso, anche a scapito della coerenza. Memorabile in questo senso sono state le dichiarazioni durante la pandemia del Covid-19, in cui un giorno bisognava aprire tutto, e quello successivo chiudere tutto, per poi riaprire…

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